L'organo della Chiesa parrocchiale di S. Stefano (del ponte) è un tipico esempio di strumento di transizione ispirato alla "Riforma ceciliana". È stato infatti costruito nel 1912 da Vincenzo Mascioni e collocato in cantoria sopra l'ingresso principale. La cassa lignea, addossata alla parete, presenta un prospetto di 19 canne divise in tre campate ad arco da una cuspide ciascuna. Le bocche, con labbro superiore a scudo, sono allineate. Dispone di una consolle indipendente, a trasmissione pneumatica, collocata in cantoria, con due tastiere di 58 tasti (Do1-La5) e di una pedaliera piatta con 27 pedali (Do1-Re3).
I registri sono azionati da plachette a bilico poste sopra la tastiera, secondo la seguente disposizione:
Grand'Organo | Pedale | Espressivo |
---|---|---|
Principale 8 | Subbasso 16 | Viola 8 |
Ottava 4 | Armonico 8 | Concerto viole |
Decimaquinta 2 | Decimaquinta 2 | |
Voce umana (dal Do3) | Flauto 4 | |
Dolce 8 | Bordone 8 | |
Flauto 8 | Salicionale 8 | |
Cromorno 8 | Principale 8 | |
Ripieno (azionato da pedaletto) |
Una serie di pedaletti controlla l'inserimento delle Unioni, del Ripieno e di una Combinazione libera.
Lo strumento è stato restaurato nel 2003 dalla Casa organaria Mascioni di Cuvio (VA).